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A Foligno l’attesissimo Opening della mostra-evento che vedrà protagonista il raffinato artista romano Orio Gelèng e le sue opere pittoriche. L’evento rappresenta il 4° appuntamento della rassegna “Vinci l’Arte a Tavola” promossa e organizzata dalla curatrice Rita Rocconi.

Oggi Venerdì 4 ottobre a Foligno si terrà il quarto appuntamento della rassegna VINCI L’ARTE A TAVOLA, organizzata e promossa dalla curatrice d’arte Rita Rocconi. L’opening della mostra-evento si terrà al Ristorante Peter Botton e vedrà protagonista l’artista romano Orio Gèleng. questa volta l’artista romano Orio Gèleng e i vini della Cantina Arnaldo Caprai. L’arte, il cibo, il vino, la convivialità, il gioco sono gli ingredienti di questo progetto. Si, perché tutti coloro che vorranno trattenersi a cena dopo il vernissage della mostra, avranno la possibilità di partecipare all’estrazione di un’opera d’arte messa in palio dall’artista

Orio Gèleng è figlio d’arte, il nonno Rinaldo è stato uno dei collaboratori più stretti di Fellini e il padre Giuliano pittore anche lui. Orio cresce in un ambiente artistico che lo forgia e lo incoraggia ad intraprendere questo percorso e infatti si diploma a Roma al Liceo Artistico di Via Ripetta nel 2002. La sua ricerca artistica è un auto-analisi che spinge il pittore a creare un proprio Universo.

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Quando egli dipinge esprime la realtà imprigionata nella sua mente che aspetta di essere liberata nello spazio vuoto della tavola. “Onirica” è la sua arte, come la definisce lui stesso, perché i suoi lavori vengono realizzati di getto, istintivamente, “spesso sono incomprensibili come molti sogni”, afferma l’artista.

Acrilici, gessi e pastelli vengono stesi istintivamente, ed è in questo modo che l’artista sfoga il suo mondo interiore. “Colorando la tela, come se scrivessi su una pagina di un quaderno è la cosa più liberatoria che esiste per me, la più divertente”, continua Orio Gèleng, “perché io stesso sono spettatore dei miei quadri e spesso non riesco a captare molte sfumature che poi l’osservatore mi
fa notare in un secondo momento.”

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I colori caldi si alternano a quelli freddi e sono loro stessi a suggerire all’artista il modo in cui preferiscono venire alla luce. Non sempre l’esplosione dei colori nelle tele di Orio Gèleng comunica la gioia, spesso sono pennellate di rabbia, la stessa rabbia che si ritrova in alcuni brani del compositore preferito di Orio Gèleng che è Beethoven. A noi spetta il compito di cogliere le diverse emozioni che i suoi lavori susciteranno ai nostri occhi.

 

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Qui il programma

Per info e prenotazioni 340/7632876

 

Vinci lArte a Tavola – Una Rassegna imperdibile tra Arte Contemporanea e Gusto 2